Roma, 16 Set 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Leonardo Tricarico – La condanna del generale Stano per la strage di Nassirya e la sindacalizzazione dei militari. I rischi di un corto circuito che può mandare in tilt la Difesa. Segue. – È da subito dopo l’attentato alle Torri Gemelle che ho modestamente proposto (ed atteso invano) una riflessione, possibilmente a livello internazionale, sulla necessità di un nuovo quadro legislativo che regolasse le emergenze, visto che nel futuro immediato e prevedibile non avremmo avuto né pace né guerra ma solo perduranti e ricorrenti emergenze, domestiche e lontane.
Un’intervista di Sarzanini sull’argomento provocò all’epoca una certa apprensione nelle istituzioni e nel mondo politico (ero a Palazzo Chigi), e mi fruttò, non è poco, una vignetta di Giannelli sul Corriere nella quale veniva prefigurato un possibile stato di polizia.
Poi però gli Stati Uniti, esperti nel creare mostri giuridici, hanno emanato il Patriot Act, un complesso di norme con il quale venivano legittimati comportamenti disumani, la Francia di Hollande, per parare il dilagare del terrorismo, provò ad imporre a proprio piacimento lo stato di emergenza e a creare collettività di apolidi e così via, senza però che il problema di norme adatte a misurarsi con le emergenze venisse affrontato nella sua generalità.
Pur non risolto, il problema associato al terrorismo è tuttavia riconoscibile e comprensibile ai più, così non è invece per altri aspetti ugualmente importanti e riguardanti però una collettività che non ha audience, quella militare.
Il generale Bruno Stano, comandante del contingente italiano in Iraq nel 2003 è stato condannato in Cassazione la scorsa settimana ad indennizzare di tasca propria, si parla di alcune decina di milioni, i parenti delle 19 vittime della strage di Nassirya. L’articolo completo prosegue qui >>> https://formiche.net/2019/09/difesa-italiana-gen-stano-tricarico-a-guerini/