Roma, 20 Gen 2022 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – La questione riguarda non solo i familiari stretti legati da vincolo di sangue (padre, madre, figli, nipoti) ma anche i conviventi, ossia le cosiddette coppie di fatto. (Segue articolo). – A tutti è noto che l’articolo 33 della legge 104 del 1992 consente, al lavoratore dipendente che assiste un familiare disabile, di fruire di tre giorni di permesso retribuito ogni mese.
Durante tali occasioni l’assenza dal lavoro si ritiene giustificata a patto che gran parte della giornata venga spesa proprio per prestare ausilio al portatore di handicap. La fruizione del permesso è pertanto incompatibile con lo svolgimento di attività di carattere personale.
Non a tutti è però chiaro a chi spettano i permessi della legge 104. In altri termini, quale deve essere il rapporto di parentela o affinità che lega il disabile al lavoratore affinché questi possa fruire di tale beneficio? La questione, come si vedrà a breve, riguarda non solo i familiari stretti legati da vincolo di sangue (padre, madre, figli, nipoti) ma anche i conviventi, ossia le cosiddette coppie di fatto.
Ma procediamo con ordine e vediamo quali sono i soggetti a cui la legge riserva la possibilità di assentarsi dal lavoro per tre giorni al mese, ricevendo dall’Inps il pagamento dello stipendio.
Genitori del disabile. I permessi differiscono a seconda dell’età del disabile e del rapporto di parentela. In via generale, possono beneficiare di permessi retribuiti, se sono lavoratori dipendenti, solo determinati familiari del disabile. Qui di seguito sintetizzeremo, in modo schematico, a chi spettano i permessi della legge 104. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.laleggepertutti.it/543644_permessi-legge-104-a-chi