L’occidente e la Libia: Il punto di Gianandrea Gaiani

Roma, 12 Apr 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Francesco De Palo – Gaiani: “Vi spiego perché l’occidente conta molto poco in Libia”. Seguiamo. – “Continuiamo a vedere la crisi libica in un’ottica distorta, come se fossimo ancora noi occidentali a imprimere la direzione di marcia. Noi contiamo molto poco, i veri protagonisti sono gli Emirati Arabi e l’Egitto come sponsor di Haftar, con dietro l’Arabia Saudita a minor visibilità”.

Questa la diagnosi del direttore di Analisi Difesa Gianandrea Gaiani, firma de Il Mattino, Il Messaggero, Libero e autore de “Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane” e di “Immigrazione: tutto quello che dovremmo sapere” che affida a Formiche.net la sua visione sulla mossa dell’uomo forte della Cirenaica e sulle mosse della comunità internazionale in caso di nuovi leader in campo.

Il generale Khalifa Haftar è un nemico dell’Italia? No. Lo dimostra il fatto che l’Italia con lui ha ottimi rapporti, pur riconoscendo come tutto il mondo il presidente al-Serraj, “creato” dall’Onu a Tripoli.

Va ricordato che nella nostra missione militare sanitaria a Misurata, che ha curato i feriti dopo la battaglia di Sirte contro l’Isis, noi abbiamo curato (conducendole in Italia) anche i feriti di Haftar impegnati contro i jihadisti a Bengasi. Roma ha buoni rapporti con entrambe le fazioni libiche.

Come legge la sua avanzata verso Tripoli? Anche dopo una sua vittoria-lampo a Tripoli, che considero improbabile, Haftar non potrebbe essere considerato una minaccia, perché nei territori che controlla, come la Cirenaica, non c’è l’emergenza criminalità che esiste invece in Tripolitania.

E soprattutto dalle coste che controlla Haftar non salpano gommoni diretti in Italia: significa che offre delle garanzie importanti sul piano della sicurezza. L’articolo completo prosegue qui >>> https://formiche.net/2019/04/vi-spiego-perche-loccidente-conta-molto-poco-in-libia-parla-gaiani/

 

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