Medio Oriente: la guerra è senza pace se non c’è la volontà di averla

Roma, 23 novembre 2023 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo)  – Il medio oriente infiamma anche le opinioni, la guerra continua e le possibilità di trattative di pace non arrivano fin tanto che la volontà degli interpreti cerchi solo la battaglia.

Che si stia combattendo un conflitto asimmetrico fra Israele ed Hamas è evidente anche solo nei soggetti coinvolti: uno Stato di diritto, sovrano, contro un gruppo terroristico armato, sebbene dai numeri e dotazioni belliche importanti. Lo stesso vale per gli altri nemici che in questo momento stanno ponendo sotto attacco lo Stato ebraico, in varie forme e da altre zone: gli Hezbollah a nord, dal Libano, e gli Houthi da sud, dallo Yemen alle acque internazionali del Mar Rosso, entrambi filo-iraniani. Una guerra su più fronti per Israele, contro un tris di attori genericamente definiti non-statali ma di fatto con potenzialità belliche, addestramento, supporto, ma soprattutto determinazione e spinte ideologiche, propri di entità statali sovrane.

Sebbene la dottrina di difesa ebraica, fin dalle origini di Israele, si basi fortemente sulla superiorità tecnologica come mezzo per contrastare la sua inferiorità numerica, l’asimmetria e la deterrenza con i suoi attuali nemici non sono più fattori scontati a suo totale vantaggio, dato che costoro stanno perseguendo, e da tempo, una strategia progettata proprio per neutralizzare la superiorità tecnologica come fattore dissuasivo.

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