Oggetti volanti non identificati: Cosa sappiamo veramente sugli UFO

Roma, 19 Mag 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Davide Bartoccini – Le testimonianze dei piloti militari coinvolti negli avvistamenti resi noti dal Pentagono provengono da uomini che rappresentano la “punta di diamante” delle forze aeree americane. Segue. – Il termine Ufo, acronimo di Unidentified Flying Object, è entrato nel nostro vocabolario nel 1952, quando la Forza aerea degli Stati Uniti decise di classificare in questo modo tutti quegli oggetti volanti che non potevano essere “identificati” né dal pilota che li avvistava, né dai radar che li tracciavano, o tentavano di tracciarli, e nemmeno dalle verifiche che in seguito sarebbero state effettuate incrociando questi dati.

Da quasi settant’anni un folta schiera di appassionati, studiosi, ufologi, e millantatori di teorie del complotto, adoperano queste tre lettere per cercare di giustificare fenomeni apparentemente inspiegabili, avanzando congetture su basi segrete come la famigerata Area 51, su avvistamenti di massa come quello della Westall School in Australia, incidenti come quello di Roswell in New Mexico e incontri ravvicinati “top-secret” dei quali saremmo volutamente tenuti all’oscuro da governi e i vertici militari.

La recente declassificazione dal segreto militare di una serie di video registrati dalle telecamere di caccia americani (e ampiamente divulgati dalla stampa internazionale), hanno riacceso i riflettori su un fenomeno controverso, che coinvolge misticismo, scienza e pseudoscienza.

E che e fin dal primo avvistamento – formalmente registrato del 1947 (Kennet A. Arnold nei cieli di Mont Reiner) – divide il mondo tra chi vuole credere e chi non vuole credere che l’uomo sia l’unica forma di vita intelligente che abita l’Universo conosciuto. L’articolo completo prosegue qui >>> https://it.insideover.com/societa/cosa-sappiamo-veramente-sugli-ufo.html

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