Pensioni: Anno 2019, cambiamenti sul fronte previdenziale

Roma, 01 Gen 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Nicola Colapinto – Non ci saranno modifiche al canale di pensionamento per i lavori usuranti e altre novità. Seguiamo. – L’arrivo dell’anno nuovo riserva una serie di promesse e cambiamenti sul fronte previdenziale. Il Governo ha annunciato da diversi mesi la presentazione di alcune misure, tra cui la quota 100, dovevano entrare nella legge di bilancio ma alla fine la loro presentazione è slittata in un decreto legge atteso verso la metà del mese di gennaio.

Vediamo di fare un pò il punto della situazione tenendo conto delle norme attualmente in vigore (non scalfite dal nuovo Governo) e di quanto dovrebbe cambiare nelle prossime settimane.

Dal 1° gennaio 2019 l’età per la pensione di vecchiaia salirà a 67 anni per tutti i lavoratori, dipendenti ed autonomi, fermo restando il possesso di almeno 20 anni di contributi.

La conseguenza è dell’adeguamento alla speranza di vita, già comunicato dall’Istat, in misura pari a cinque mesi. Saliranno anche i requisiti per la pensione anticipata (l’ex-anzianità): dai 42 anni e 10 mesi di contributi a 43 anni e 3 mesi per gli uomini, 42 anni e 3 mesi per le donne e 41 anni e 5 mesi per i lavoratori precoci.

Il decreto sulla quota 100 dovrebbe però riportare indietro le lancette sterilizzando l’aumento e, quindi, riconfermando i 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne e 41 anni per i precoci.

L’adeguamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia, invece, non sarà oggetto di sospensione: pertanto lo slittamento a 67 anni è praticamente acquisito e strutturale. A questa regola c’è però un’eccezione già predisposta dal vecchio esecutivo. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.pensionioggi.it/notizie/previdenza/pensioni-cosa-cambia-dal-1-gennaio-2019-645646

 

 

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