Pensioni: Nuova stretta per chi vuole lasciare il lavoro in anticipo

Roma, 08 Nov 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Cgil: “Il governo apra subito un confronto. Vanno aumentate le risorse per ampliare la platea dei gravosi, estendendo le nuove categorie anche ai precoci”. (Segue articolo). – Ancora nuovi cambiamenti per il pacchetto pensioni. La cifra prevista dal governo di 600 milioni, inserita nella Finanziaria 2022, ne beneficerà secondo la Cgil il 23% appena della platea del 2020.

Il “ritornare al contributivo”, un auspicio chiesto dal premier Draghi potrebbe voler dire anticipare l’età della pensione, ma rinunciando a un quinto dell’assegno. Ma il premier non ha fatto i conti con i numeri della Cgil sulle tre misure presenti in manovra.

Su Quota 102: l’uscita a 64 anni con 38 di contributi per il solo 2022. C’è il rinnovo di Opzione Donna, ma con un aumento di due anni dell’età che passa da 58-59 anni (per dipendenti e autonome) a 60-61, ma sempre con 35 anni di contributi e ricalcolo contributivo.

C’è poi l’Ape Sociale allargata a più lavori più usuranti, da 57 a 221. “Neppure un quarto dei beneficiari delle tre misure nel 2020 riuscirebbe, secondo la Cgil, ad agganciarle il prossimo anno: 32 mila contro 142 mila.

L’Ape Sociale raddoppierebbe (da 10 mila a 21 mila), i quotisti crollerebbero (8.500 contro 117 mila), mentre Opzione Donna sarebbe residuale (2 mila contro 14.500). E questo perché il bacino di Quota 102 è già stato svuotato da Quota 100, mentre la stretta su Opzione Donna precluderebbe l’uscita alle nate dal 1961 (se autonome) o 1962 (se dipendenti)”, scrive Repubblica. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.liberoquotidiano.it/news/economia/29359071/pensioni-manovra-voluta-premier-draghi-nuova-stretta-lasciare-lavoro-in-anticipo-ecco-perde.html

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