Politica: Ultima chiamata per l’Italia in Libia

Roma, 07 Giu 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Alessandro Scipione – Conversazione telefonica intercorsa tra Sarraj e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sabato 30 maggio. Segue. – L’Italia ha un’ultima chance per rientrare in extremis nella grande partita internazionale che si sta giocando in Libia e dove finora non ha toccato palla.

Il Governo di accordo nazionale (Gna) del premier Fayez al Sarraj ha ufficialmente chiesto l’aiuto di Roma per sminare le zone recentemente liberate dal giogo delle forze alleate al generale Khalifa Haftar, l’ormai ex uomo forte della Cirenaica che doveva conquistare Tripoli in due giorni e che ora batte in ritirata.

Un’occasione d’oro per tornare a essere protagonisti in un Paese strategico per prossimità geografica, risorse naturali, flussi migratori e lotta al terrorismo.

Una scialuppa di salvataggio fornita proprio quando la tempesta in Libia sembrava aver spazzato via ogni velleità italiana di contare qualcosa in Libia, mentre altri attori molto più spregiudicati (vedi Turchia e Russia) schierano mercenari e aerei da guerra.

Il dossier finirà la prossima settimana sul tavolo del Coi, il comando operativo di vertice interforze guidato dal generale Luciano Portolano, ex comandante dei caschi blu dell’Onu in Libano: il Coi ha infatti il comando, la pianificazione e il coordinamento delle missioni all’estero.

I nostri vertici militari hanno due possibilità: inviare gli specialisti del genio militare oppure dei contractor civili, come già avvenuto in passato sempre in Libia attraverso l’Unmas, il servizio di azione contro le mine delle Nazioni Unite. È più probabile la seconda opzione, anche perché mandare degli “stivali sul terreno” risulterebbe complicato per motivi logistici e di difesa. L’articolo completo prosegue qui >>> https://it.insideover.com/politica/ultima-chiamata-per-litalia-in-libia.html

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