Battaglie navali: I russi nel Mediterraneo (e noi). L’intervento del generale Mario Arpino

Roma, 07 Feb 2022 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Mario Arpino – Le navi di Putin che solcano il mare non lontano dai nostri confini ci riguardano. (Segue articolo). – L’Italia va alla guerra? Speriamo di no. Ma è un dato di fatto che dalla primavera dell’anno scorso Vladimir Putin, che immaginiamo seduto in atteggiamento pensoso davanti ad una grande carta geografica, una ne fa e cento ne pensa.

Anzi, tutto il contrario: una ne pensa e cento ne fa. Scopo apparente è l’occupazione dell’Ucraina, con un accerchiamento militare. Scopo immediato, uscire in modo onorevole dalla trappola delle crisi che egli stesso ha contribuito ad aggravare.

Scopo reale di tutta la messa in scena: recuperare credibilità e fiducia all’interno, ottenere maggior rispetto all’esterno ed uscire quanto prima da un disastro economico che si preannuncia imminente. Forse c’erano altri modi per liberarsi da questi incubi, ma ognuno usa i mezzi che ha ed i metodi che la sua cultura gli suggerisce.

In realtà nessuno vuole fare davvero la guerra, e tanto meno questo novello Zar, che già sembra annaspare nell’inquietudine dell’isolamento.

Figuriamoci l’Italia e l’Unione Europea, che si sono costruite un assetto militare disegnato sulle cosiddette “missioni di pace”, mostrandosi quasi sorprese quando nel Golfo, in Bosnia, in Serbia, in Kosovo, in Libia ed episodicamente anche in Afghanistan, con il cappello Nato si sono trovate, sistematicamente, a sganciare bombe vere usando i cattivi cacciabombardieri piuttosto che i buoni intercettori della Difesa Aerea. Oppure i ricognitori con o senza pilota per individuare obiettivi militari che poi altri avrebbero dovuto bombardare. L’articolo completo prosegue qui >>> https://formiche.net/2022/02/battaglie-navali-mediterraneo/

 

Condividi questo post