Difesa: spese militati al 2% del PIL, per ora solo teoria

Roma, 3 settembre 2023 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo)  – Da alcuni anni si discute dell’impegno dei paesi NATO ad incrementare le spese al 2 o 3% del PIL per mantenere uno strumento militare credibile ed efficace, per l’Italia tutto si complica.

Poteva sembrare, e molti lo speravano, che l’aggressione russa all’Ucraina avesse consolidato anche in Italia la consapevolezza che, per allontanare lo spettro della guerra, uno degli strumenti tradizionalmente più efficaci rimanesse quello della deterrenza. In parallelo, ovviamente, con i sistemi di governance del sistema politico internazionale che, però, negli ultimi decenni sono stati progressivamente resi ancora più deboli dallo scarso rispetto degli impegni e dalla limitata capacità di assumere e/o di far rispettare le decisioni che via via sono state prese.

Il principio dell’Antica Roma “Si vis pacem para bellum” è tornato, quindi, di attualità. L’obiettivo, oggi come allora, non è quello di combatterla, ma di convincere il potenziale aggressore che il prezzo da pagare sarebbe comunque altissimo proprio grazie alle capacità di difesa dell’aggredito e dei suoi alleati e sostenitori.

Continua la lettura seguendo il link >>> : https://www.affarinternazionali.it/spese-militari-al-2-non-scherzare-col-fuoco/

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