Geopolita: la diplomazia e Navi Militari per scongiurare escalation

Roma, 3 febbraio 2024 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo)  – Interessante prospettiva e analisi diplomatica e di geopolitica come anteprima delle elezioni Americane, e se risultasse vincitore Trump, ricambierebbero le sorti della Nato e degli Alleati.

Deterrenza, interoperabilità, conflitti nelle zone grigie ed innovazione tecnologica sono argomenti rilevanti cui se ne accompagnano altri strettamente connessi, in un ambito in cui la distruzione degli obiettivi deve essere considerata quale dato di fatto. Posto che la presenza di un gruppo d’attacco di portaerei conserva un’indiscutibile carica dissuasiva malgrado la sofisticazione delle capacità di interdizione, una forza navale credibile e soprattutto motivata nei suoi equipaggi, capitale umano quanto mai depauperato, rimane l’unica vera leva politico-diplomatica.

Facile a dirsi, molto meno a farsi, intanto per spinosissime problematiche interne, e poi per quanto riverbera dall’esterno; la tornata elettorale americana, a seconda di chi conquisterà la Casa Bianca, proporrà sfide diverse; non è nuova l’avversione di Trump verso la Nato. Al netto di populismi e braccine corte sui bilanci con un burden shifting e non sharing, l’ipotetica fine dell’Alleanza consegnerebbe, ad un mondo multilateralizzato, infiniti micropoli con sbilanciamenti anarchici produttivi solo di soggetti politici deboli e indifendibili. Per loro colpa, ovviamente.

Posizioni sterili di principio ed alla moda non possono avere cittadinanza, visto che black swan The Donald tenterà di riprendersi lo stagno con tutti i radicalismi isolazionisti possibili. Chi proporranno i Dem, arzilli vecchietti a parte? Intanto, posto che da grandi poteri derivano grandi responsabilità, una cosa è certa: la limitazione della presenza globale a stelle e striscemalgrado i proclami elettorali, è impossibile, visti gli effetti prodotti da Ucraina e Hamas nello sparigliare le carte tra Europa e Medio Oriente.

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