Ministro Trenta sulla guerra all’Isis

Roma, 28 Ott 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Stefano Pioppi – Ne è emerso il punto sulla strategia del governo per il Medio Oriente, all’insegna del training e dell’inclusività. (Segue articolo). – L’Isis ha perso sul campo la sua battaglia. La guerra è però ancora in corso. Sui social network, tra le comunità locali e nel contesto dei rapporti internazionali “c’è ancora molto da fare”.

L’Italia è pronta a fare la sua parte, come sempre, con le proprie Forze armate e con un approccio proattivo che faccia dell’inclusività la sua bandiera.

È quanto emerge dalle parole del ministro della Difesa Elisabetta Trenta, intervenuta oggi al Manama’s Dialogue, vertice internazionale dedicato alla sicurezza mediorientale e nordafricana in scena in Bahrein, a cui l’Italia è tornata a partecipare dopo il 2010, con l’allora ministro degli Esteri Franco Frattini.

LE TRE LEZIONI DELLA LOTTA AL DAESH. Prima di tutto, è il momento giusto per tirare un bilancio dell’intervento internazionale contro il sedicente Stato islamico, “le tre lezioni” spiegate dal ministro Trenta.

Primo, “abbiamo sottostimato la minaccia, registrando difficoltà a unire i punti, ragion per cui siamo stati guidati dagli eventi più che essere noi i piloti del bus”.

Secondo, “abbiamo capito che noi, agendo come un’unica e intera comunità, dobbiamo sederci tutti nello stesso bus e operare in modo coeso: i risultati che stiamo ottenendo dopo tanto tempo ne sono la dimostrazione più concreta”.

Terzo “soprattutto”, quello che per il ministro è “un dato di fatto”: l’unica possibile soluzione “richiede la piena responsabilità locale”, che significa “che dobbiamo investire nel coinvolgimento delle autorità e società locali”. L’articolo completo prosegue qui >>> https://formiche.net/2018/10/isis-manama-trenta-guerra/

 

 

 

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