Roma, 4 novembre 2023 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Diventa realtà la stretta sulle pensioni d’oro pensate dal governo, infatti l’equiparazione diminuisce di 10 punti percentuali passando dall’attuale 32% al 22%. Forse per molti ancora Troppo.
Stretta sulla rivalutazione delle pensioni d’oro, superiori a 5.679 euro lordi mensili. Il prossimo anno saliranno del 22% in luogo del 32% ricevuto quest’anno. Nessun cambiamento, invece, per gli assegni inferiori: saranno rivalutati allo stesso ritmo del 2023. Lo stabilisce la bozza di Manovra 2024 nell’ambito delle misure per contenere la spesa pensionistica.
La rivalutazione delle pensioni
Il tasso Istat di rivalutazione per il 2024 deve essere confermato (è ipotizzato al 6%). Quello definitivo di quest’anno, invece, dal 7,3% (acconto) si è assestato all’8,1%, richiedendo il conguaglio che avverrà in anticipo a dicembre. Di conseguenza, il minimo Inps per il 2023 è di 567,94 euro, sulla base del quale avverrà la rivalutazione il prossimo anno.
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