Roma, 10 Lug 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Alberto Negri – La Libia mai ha firmato la convenzione di Ginevra sui rifugiati e quindi chiunque entri sul territorio libico viene legalmente considerato un clandestino. (Segue articolo). – La missione del ministro degli Esteri Enzo Moavero in Libia è stata sicuramente positiva, si parla persino di riattivare l’accordo con Gheddafi del 2008 stretto dal governo Berlusconi e ribadito dalla visita che fece il Colonnello in Italia nell’agosto 2010, soltanto pochi mesi prima che diventasse il bersaglio della Francia dell’ex presidente Nicolas Sarkozy, indagato dalla magistratura francese per i finanziamenti elettorali ricevuti dai libici.
C’è però una premessa che ognuno dovrebbe sempre avere presente nel giudicare con obiettività quanto avviene in Libia e nei rapporti con la Libia.
Gli accordi sui migranti con Tripoli sono sempre limitati e menomati da un’avvertenza: mai la Libia ha firmato la convenzione di Ginevra sui rifugiati e quindi chiunque entri a qualsiasi titolo sul territorio libico viene legalmente considerato, comunque, un clandestino, in pratica non esistono distinzioni tra i rifugiati, coloro che fuggono le guerre, e i migranti economici.
Questo bisogna sempre averlo presente insieme a una considerazione generale: i Paesi che decisero di bombardare Gheddafi nel 2011, Francia, Gran Bretagna e Usa, mai ottennero nulla su questo punto dalle nuove autorità libiche che si sono sempre ben guardate dal sollevare il problema della convenzione di Ginevra.
I libici, di qualunque schieramento, a casa loro intendono fare quello che vogliono e per il momento, almeno formalmente, non hanno intenzione di rispettare le convezioni internazionali che non hanno firmato. E se questo avviene è perché fa loro comodo per ottenere gli aiuti internazionali. L’articolo completo prosegue qui >>> http://notizie.tiscali.it/esteri/articoli/rimettere-un-piedino-in-Libia/