Roma, 13 Feb 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Anniversario di una delle imprese più memorabili della Marina Militare. (Segue articolo). – All’inizio del 1918 fu decisa una nuova operazione di forzamento, ancora più audace del forzamento di Trieste, e dell’affondamento della corazzata Wien. Tale operazione era da realizzarsi nella Baia di Buccari, incastonata all’interno di uno stretto canale in prossimità delle principali basi avversarie.
Una preventiva ricognizione a mezzo idrovolante su Pola, Fiume e Buccari, consentì di acquisire un importante materiale fotografico dove si evidenziava la presenza a Pola di 4 “Viribus”, 3 “Radetzki”, 3 “Erzherzog”, una “Monarch”, due esploratori e vari cacciatorpediniere, di 23 piroscafi nel porto di Fiume e di 4 navi a Buccari.
La notte tra il 10 e l’11 febbraio si passò all’azione: un’incursione a sorpresa per distruggere il naviglio militare e mercantile che si trovava nella Baia di Buccari, utilizzando i piccoli ma letali Motoscafi Armati Siluranti (MAS).
I MAS 94, 95 e 96 al comando del capitano di fregata Costanzo Ciano, scortati da tre gruppi navali di cacciatorpediniere ed esploratori, effettuarono al rimorchio di torpediniere il lungo percorso tra le due coste adriatiche, per circa 25 miglia attraverso canali ristretti tra le isole nemiche navigando poi per arrivare notte tempo al lancio contro i quattro mercantili alla fonda, che avvenne regolarmente senza reazione da parte avversaria.
Le unità attaccanti ripresero quindi la via del rientro giungendo indenni ad Ancona. Le navi austriache, tuttavia, protette da reti antisiluri non riportarono danni. Il poeta Gabriele d’Annunzio, a bordo del MAS 96 al comando del capitano di corvetta Luigi Rizzo, lanciò nella baia tre bottiglie contenenti un messaggio di scherno che diede all’azione l’appellativo di “Beffa di Buccari”. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.marina.difesa.it/media-cultura/Notiziario-online/Pagine/20210210_103_anni_fa_la_beffa_di_buccari.aspx