Pensioni: progetto taglio pensioni d’oro di Di Maio

Roma, 26 Lug 2018 – (Pubblichiamo un estratto della seguente lettera da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Giancarlo Cremonini – Di seguito la lettera inviata da Giancarlo Cremonini alla redazione di secoloditalia.it. Seguiamo. – Caro direttore, in questi giorni il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, colto forse da “sindrome di Robin Hood”, sta suonando la gran cassa annunciando di voler tagliare quelle che lui chiama pensioni d’oro.

Da più parti e anche autorevolmente è stato avvisato che la norma che vuole adottare è incostituzionale non solo a livello nazionale ma anche a livello europeo e per giurisprudenza consolidata, ma tanto lui non dà ascolto a nessuno sapendo di parlare alla pancia della gente e non al cervello o al cuore.

Riguardo alla illegittimità delle norme proposte da Di Maio bisogna specificare che l’ordinamento giuridico è un sistema razionale e coerente che non ammette incongruenze, illogicità o forzature.

Tanto per fare un esempio a chi non ha studiato legge, appare evidente che un omicidio è più grave di una rapina a mano armata e che una violenza carnale è più grave di una molestia sessuale.

Se il governo , in preda ad un raptus di follia giuridica approvasse una norma che prevede l’ergastolo per la rapina e dieci anni di prigione per l’omicidio, la norma palesemente ingiusta e illogica verrebbe certamente cassata dalla Corte Costituzionale.

Allo stesso modo una norma che prevedesse una ammenda da mille euro per chi lascia l’auto in divieto di sosta e una ammenda di cento euro per chi guida contromano in autostrada sarebbe anch’essa illogica ed irrazionale in quanto punirebbe in modo spropositatamente alto una violazione lieve ed in modo incredibilmente lieve una violazione gravissima e pericolosissima. La lettera completa prosegue qui >>> http://www.secoloditalia.it/2018/07/pensioni-sul-progetto-di-di-maio-lostacolo-della-non-retroattivita/

 

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