Forze dell’Ordine: Sì alle body cam, no ai numeri identificativi

Roma, 03 Lug 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Giorgia Bonamoneta – Cosa può cambiare ce lo dice l’Europa. (Segue articolo). – I video dei pestaggi di un gruppo di ragazzi e ragazze, avvenuti in una zona centrale di Milano, da parte di un gruppo di carabinieri sono diventati virali e hanno riacceso il dibattito sulle body cam e gli identificativi per le forze armate italiane. Difficile trovare un accordo tra i racconti dei due gruppi, quello dei giovani e quello dei carabinieri e l’uso quantomeno delle body cam avrebbe reso molto più semplice ricostruire gli eventi.

L’uso di sistemi di sicurezza per il cittadino e le forze dell’ordine, come un numero identificativo o le tanto discusse body cam, dividono.

In generale l’opinione pubblica, la politica e le forze dell’ordine sembrano essere favorevoli all’uso delle body cam; mentre è frenato da più parti l’uso di un numero identificativo per segnalare abusi. Secondo alcuni, come Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP (Sindacato Autonomo Polizia), sarebbe umiliante utilizzare i “numeretti”.

Quella di body cam e numeri o codici identificativi non è certo una novità del 2021, già nel 2011 Amnesty International aveva promosso la campagna “Operazione trasparenza. Diritti umani e polizia in Italia”, nel quale si chiedevano misure di identificazione per gli agenti impegnati in operazioni di ordine pubblico. Una richiesta che proviene anche dalla stessa Europa, dove 21 stati su 28 già identificano gli agenti di polizia. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.money.it/Forze-armate-si-body-cam-no-identificativi-cosa-puo-cambiare?fbclid=IwAR37IKcw1Bzw9wcSptfAbw4wY88IqZEElboPMi9yxsq-d6o-FnrYp3jm2Uo

Condividi questo post