Imperia, 02 Dic 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Maurizio Vezzaro – L’insistenza dei parenti per nuovi accertamenti. Sentiti i colleghi della vittima. (Segue articolo). – Riaperto il fascicolo sulla morte per suicidio del luogotenente dei carabinieri Antonio Zappatore, che comandava la Stazione di Pieve di Teco. Il sottufficiale, 58 anni, era stato trovato privo di vita nella sua casa a Valcona il 15 ottobre di due anni fa.
La famiglia non si è mai rassegnata e ritiene il gesto del proprio caro frutto di situazioni di stress indotte. Su suo impulso la Procura – indaga il pm Paola Marrali – ha compiuto accertamenti. Sentiti alcuni colleghi che hanno riferito sulle ultime settimane di vita di Antonio Zappatore.
Già una prima volta il caso è stato archiviato con un nulla di fatto. Questa seconda fase d’indagine richiederà un approfondimento.
L’istigazione al suicidio è una delle ipotesi che di solito sono avanzate in questi casi, posto che da subito erano stati esclusi altri reati.
Chi conosceva Zappatore riferisce che negli ultimi tempi sembrava essersi incupito. Forse gravato dalle responsabilità che comportava il comando di un presidio importante come quello di Pieve di Teco? Dai carabinieri della Stazione dipendono l’ordine pubblico e la sicurezza di un’intera vallata.
Cosa ha spinto Zappatore a una scelta così terribile? L’aumento delle aspettative che si registra a tutti i livelli della società, in primis nel mondo del lavoro, è spesso fonte di frustrazioni. C’è chi non regge alle pressioni. Tra gli uomini in divisa, inoltre, tutto è amplificato e complicato dalle strutture verticistiche. E’ quello del luogotenente un dramma-emblema? L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.lastampa.it/imperia-sanremo/2021/12/01/news/maresciallo_di_pieve_suicida_la_procura_riapre_il_fascicolo-893012/