I nostri soldati in Niger ai “domiciliari”

Roma, 21 Mar 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Linda Di Benedetto – Il 17 gennaio 2018, con l’ultima votazione della diciassettesima legislatura, la Camera dei deputati approvava la missione militare “bilaterale di supporto alla Repubblica del Niger”. Chiesta dalla ministra della Difesa Roberta Pinotti, la missione servirebbe a contrastare l’immigrazione clandestina e il terrorismo. Il condizionale è d’obbligo perché già a fine gennaio il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha dichiarato che i soldati partiranno per il Niger “quando ce ne sarà bisogno”. Una formula decisamente vaga, che ha portato a una richiesta di chiarimenti da parte del vice presidente della commissione Esteri, Erasmo Palazzotto. La risposta del governo? È arrivata il 19 febbraio e conferma la presenza sul terreno di una cinquantina di nostri soldati, partiti per preparare il terreno d’addestramento e allestire un campo base. Tutto risolto, quindi? Macché. Fonti militati italiane di stanza a Niamey, capitale del Niger, descrivono a Panorama uno scenario caotico: “Da mesi siamo accampati in una base americana, sprovvisti di armi e senza aver ottenuto reciprocità dall’esercito nigerino, che si è persino rifiutato di concederci il terreno per costruire l’annunciato campo base”. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.panorama.it/news/esteri/nostri-soldati-niger-ai-domiciliari/

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