Roma, 10 Lug 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Lara Tomasetta – I Vigili del Fuoco infatti non sono assicurati con l’INAIL per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Segue. – Non si fermano mai, non si scoraggiano mai e non recedono di fronte alle avversità: sono i Vigili del Fuoco. Lavorano in qualunque condizione e si prestano alle operazioni più rischiose e complesse. Il servizio reso dai vigili del fuoco è prezioso e ormai raro in un paese che sembra sempre più accecato dall’odio e dall’individualismo.
La foto che diffondiamo, in precedenza resa pubblica dal sindacato Usb dei Vigili del Fuoco, non ha bisogno di molte parole.
Sono le mani di un pompiere dopo una giornata “ordinaria”. Queste mani provate, rovinate, segnate dalla fatica e dal dolore appartengono a chi primeggia nei soccorsi ma è spesso dimenticato quando si tratta di tutele.
I Vigili del Fuoco infatti non sono assicurati con l’INAIL per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Quindi, il ristoro delle spese mediche da loro anticipate dipende dal riconoscimento, lungo e incerto, della causa di servizio che interviene a distanza di molto tempo, spesso a distanza di anni.
I Vigili del Fuoco: professionisti del soccorso che svolgono un lavoro difficile, rischioso, usurante che richiede elevate doti professionali abbinate ad altrettanto elevate prestazioni psicofisiche. Una professione che si svolge in ambienti che mutano costantemente, condizionata da fattori umani, sociali, tecnologici e ambientali sempre diversi, talvolta imprevedibili.
Lavoratori a rischio che, oltre ad essere pochi e scarsamente retribuiti, non godono nemmeno di sufficienti coperture previdenziali e assicurative.
Stiamo parlando di professionisti formati per affrontare ogni tipo di emergenza. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.tpi.it/2019/07/09/vigili-del-fuoco-inail/