Caso Marò: L’arbitrato internazionale dà ragione all’Italia

Roma, 03 Lug 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Virginia Piccolillo – I due fucilieri accolgono con sollievo la notizia della decisione del Tribunale dell’Aja e ora sperano di potersi vedere. Segue. – Un sospiro, un «finalmente» e nessuna esplosione di felicità. Quando hanno ricevuto la notizia della decisione del Tribunale dell’Aja i marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, hanno avuto la stessa reazione: «Un’emozione incontenibile, difficile da spiegare, da metabolizzare», dice Latorre.

E Girone, a distanza, gli fa eco: «Ero quasi incredulo». Una soddisfazione velata di amarezza. Per il troppo tempo trascorso in attesa della giustizia.

«Eravamo da otto anni e mezzo nel limbo, ora torniamo liberi», spiega Girone. «Per me era una questione morale. Il verdetto del Tribunale arbitrale internazionale mi ha alleggerito il cuore. Vivevo costantemente con un pugno nello stomaco. Adesso so di essere un uomo libero.

Mia figlia mi chiedeva sempre di andare a Disneyland, e non potevo mai accontentarla. Adesso potrò farlo. Quando è iniziato tutto questo avevo 33 anni, ora ne ho 42…», evidenzia. E aggiunge: «Adesso posso riottenere la mia libertà personale, purtroppo fino ad oggi vincolata dalle procedure lunghissime determinate dalla giurisdizione indiana.

Eravamo in Italia da quattro anni, ma obbligati a rispettare le condizioni dettate dalla Corte suprema indiana». Poi chiarisce un dettaglio: «Adesso la Corte suprema indiana dovrà attenersi alle disposizioni dell’Aja, al pari della giustizia italiana: ci dovrebbero, lo dico con il condizionale, restituire la libertà piena».

La libertà per fare cosa? Tra i primi desideri di Max Latorre c’è quello di tornare ad abbracciare Girone. «Spero di poterlo rivedere presto», dice. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.corriere.it/esteri/20_luglio_02/caso-maro-gioia-girone-latorre-ora-siamo-liberi-d137b962-bca5-11ea-9bb1-38758c6ad564.shtml

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