Roma, 3 marzo 2024 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – L’attuale situazione geopolitica e la conduzione del G7 a guida italiana, merita attenzioni per capire in che direzione sta andando il mondo.
“Il G7 italiano a Kyiv è stato un bel segnale”, ha detto Parsi in una conversazione con Formiche.net, ma bisogna andare oltre, ossia “investire molto di più in difesa dal momento che oggi, rispetto al recente passato, non si può escludere un conflitto con la Russia”. La visita di Meloni negli Usa significa che c’è una convergenza tra i due Paesi sulla politica estera
Ventisei su trenta. È il voto che darebbe alla politica estera di Giorgia Meloni, dopo 16 mesi a Palazzo Chigi, il professor Vittorio Emanuele Parsi, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, di cui è uscito recentemente per Bompiani “Madre Patria”. L’analista prende spunto dal meeting alla Casa Bianca Biden-Meloni per riflettere sulla postura italiana in un quadro altamente articolato, composto da G7, Piano Mattei, Ucraina e Nato.
La seconda visita di Giorgia Meloni alla Casa Bianca in sette mesi certifica la crescente importanza dell’Italia come partner geostrategico per gli Stati Uniti?
Certifica che per l’amministrazione Biden l’Italia in questo momento, almeno per il suo sostegno all’Ucraina, è convergente con la politica della Casa Bianca tanto in Medioriente quanto in Ucraina, per cui sicuramente questa è una visita che lo ribadisce. Inoltre in qualche misura attesta che la premier, che apparteneva fino a qualche anno fa ai trumpiani d’Italia, forse adesso vede le cose in maniera diversa.
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